McCurry alla Gam. Le fotografie che hanno rapito 35mila visitatori

McCurry alla Gam. Le fotografie che hanno rapito 35mila visitatori

In soli quattro mesi ha registrato 35mila visitatori. La mostra “Steve McCurry. Icons” del famoso fotografo statunitense ha avuto un grande successo anche a Palermo, dopo le tappe di Milano, Roma e Napoli.

L’esposizione, allestita alla Galleria d’Arte Moderna fino al 19 febbraio, ha avuto un’affluenza sorprendente. Tante scolaresche in visita, anche grazie all’offerta che permetteva ai minori di 18 anni di entrare gratuitamente. L’evento è stato ben pubblicizzato con dei manifesti in giro per la città, ma il passaparola e la tecnologia in questo caso hanno avuto un ruolo fondamentale. Nel palermitano i social network sono stati invasi da fotografie della mostra, diventate presto virali.  McCurry ha già vinto ben quattro World Press Photo Award, una sorta di premio “Nobel” della fotografia, e le sue foto sono apparse su “National Geographic” e sul “Time”. La mostra ospitava oltre cento scatti, tra i migliori del fotografo, che hanno emozionato grandi e piccoli e hanno dato luce a realtà di vita spesso nascoste.

Il reporter ha attraversato le frontiere, visitato i luoghi più disparati al mondo e con il suo obiettivo ha immortalato visi, paesaggi, scene di vita quotidiana e rituali di culture diverse. Guardare le sue foto vuol dire lasciarsi trasportare nel suo viaggio in giro per il mondo e ritrovarsi in una strada affollata in India, sul dorso di un elefante nello Sri Lanka o nei campi profughi in Pakistan e Afghanistan, ma sembra possibile anche viaggiare attraverso il tempo e tornare nel 2001 per rivivere lo scempio delle torri gemelle a New York. Steve McCurry non è un semplice reporter, perché questa è la magia che solo un artista riesce a creare, le sue fotografie sono dei capolavori artistici che emozionano e soprattutto fanno riflettere sulla diversità del mondo. Ogni foto racconta una storia diversa e nelle tre sale della Gam erano racchiuse tutte insieme più di cento storie: guerra, fame e ingiustizia principalmente, ma anche tenerezza e speranza. Durante la mostra era anche possibile ascoltare, acquistando l’audioguida, il fotografo stesso raccontare la storia di molte delle fotografie esposte. McCurry è stato presente alla Gam per una giornata intera e ha gentilmente risposto a tutte le domande. C’è invece chi ha scelto di lasciare spazio all’immaginazione non acquistando l’audioguida e fantasticando sulla vita, i pensieri e le preoccupazioni dei soggetti fotografati, provando a leggere attraverso i loro occhi, incredibilmente espressivi.

Roberta Redina