“Sicilian Ghost Story”: Gaetano e Julia si raccontano al Centro Tau

“Sicilian Ghost Story”: Gaetano e Julia si raccontano al Centro Tau

Gaetano e Julia si fanno i dispetti, quelli dei ragazzini che si vogliono bene e che si intendono in un soffio. Sono i due protagonisti di “Sicilian Ghost Story“, pellicola uscita il 18 maggio in contemporanea con il 70esimo anniversario del Festival di Cannes, inaugurando la Semaine de la Critique.

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Gaetano Fernandez , 16 anni, ricopre il ruolo di Giuseppe Di Matteo 15enne rapito e ucciso nell’acido da Giovanni Brusca, uno dei boss di Cosa Nostra nonché artefice della strage di Capaci; mentre Julia Jedlilowska, di origine polacca, ha 13 anni e riveste il ruolo di una piccola ma grandissima paladina. E’ Luna, l’innamorata compagna di classe di Giuseppe di cui nota l’assenza e che non si darà pace per scoprire la verità. Il 31 Maggio tornano nella loro città, Palermo, insieme ai registi Fabio Grassadonia e Antonio Piazza e il loro maestro di recitazione Filippo Luna, attore di fama internazionale. Non soltanto tornano nella loro città, ma scoprono il Centro Tau, il luogo in cui Gaetano Fernandez è cresciuto presso la zona della Zisa. E’ il fanciullo di sempre, ma con un sorriso più consapevole di prima, anche se non troppo. Si imbarazza, scherza su tutto, parla nel suo palermitano ed è grato. Grato al Centro Tau che gli ha fatto vedere qualcosa di diverso dal solito, grato ai creatori del film, del casting che gli ha aperto il sipario del futuro, grato a tutte le persone sedute ad ascoltare il suo lavoro ed il suo impegno e grato alla nonna Teresa di cui dice “E’ grazie a questa donna se io sono così forte”. “Prima di apparire sul grande schermo, Julia era una ragazzina molto chiusa, molto timida” raccontano quei tre grandi del cinema italiano. Adesso però questa sua timidezza si trasforma come una farfalla in uno sguardo sul mondo: attento, ponderato, intelligente, cauto e acuto.

L’incontro tra il cast del film e il Centro Tau è un grande calore familiare con le foto di gruppo e lo spumante dappertutto. Alla domanda “C’è qualcosa che non vi è piaciuto fare durante la preparazione al film?” rispondono in coro con un grande e contento “No!”. Julia e Gaetano si sono resi grandi e hanno imparato un magico mondo qual è il cinema e sperano, sanno, di poter sempre più tastare il terreno di questo grande campo da gioco.

Sicilian Ghost Story” è una fiaba che nel suo bosco spettrale, ci porta nelle amarezze della mafia attraverso l’amore e l’amicizia di una vita giovane come quella di Giuseppe Di Matteo, la quale i produttori hanno voluto raccontare perché dimenticata. E’ un film che parla di buoni e cattivi, di giusto e sbagliato, di sogni e silenzio, di mafia e verità, di speranza, futuro, perché “Se ti sogni una cosa, vuol dire che può esistere” e forse anche un posto come il Centro Tau, officina di speranza, è un sogno che esiste e ti fa volare via da quelle quattro mura lasciate dalla grande città. La potenza di una storia è un sogno, un futuro migliore anche; tutto questo è un sogno che ci dà pizzicotti e afferma che sì, è tutto vero.

Gaia Garofalo

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