ZisArt – Alla ricerca del Genio, i giovani parlano con Palermo
Si è conclusa proficuamente l’esperienza in giro per la città di Palermo alla ricerca di questa divinità un po’ perduta e un po’ dimenticata dai palermitani, quanto meno dai nuovi arrivati. Nel sabato pomeriggio del 4 marzo, non è stato solo l’interesse storico culturale che ci ha mosso verso la conoscenza delle vicende e delle origini del Genus, ma il suo potere riflessivo immerso com’è in una società contemporanea lontana nel tempo e nei valori, di cui è stato testimone questo personaggio proveniente da credenze pagane.
La riflessione intorno alla controversa figura del Genio di Palermo, Panormus, da parte di sei ragazzi del Centro Tau è stata importante e profonda. Dal piccolo inosservato Genio di piazza Pretoria, al Genio immerso nei rifiuti di piazzetta Garraffo, a quello dai ricordi patriottici di piazza Rivoluzione, abbiamo annotato tutto ciò che sentivamo di poter chiedere, senza essere autoreferenziali, all’autorità dimenticata del Genio, storicamente chiamato anche Palermo «Panormus conca aurea suos devorat alienos nutrit» (Palermo nella conca d’oro divora i suoi e nutre gli altri).
Come un gesto di solidarietà per un’entità protettrice dimenticata e inascoltata, i ragazzi che si percepiscono “gruppo attivo” esprimono il loro senso inascoltato, sperando di arrivare a Palermo, oltre la divinità: alla coscienza cittadina. La nostra “carta dei ragazzi” rappresenta un autentico spaccato delle ultime generazioni che credono nel miglioramento di Palermo, per un futuro possibile per tutti e non solo per sé stessi. Ognuno, nei panni della gioventù palermitana, ha dichiarato:
“Vorrei che ci fosse più rispetto reciproco, meno violenza
Vorrei più spazi verdi, luoghi d’incontro per i giovani
Vorrei che le persone non buttassero i rifiuti per strada
Vorrei che la città mantenesse il suo splendore, che ci fosse più attenzione a ciò che abbiamo
Vorrei che Palermo torni la culla di arte e cultura
Vorrei non ci fosse la Mafia”
“Caro Palermo, prenditi cura di te stesso e non farti avvelenare
Caro Palermo, è triste come ti trattino i cittadini nonostante tu sia il nostro protettore
Caro Palermo, siamo noi quel serpente che ti prosciuga l’anima
Caro Palermo, è quello di unire i Tuoi con gli Altri il tuo vero significato
Caro Palermo, è bello conoscerti e conoscere il passato dei Palermitani
Caro Palermo, noi tutti dovremmo soffermarci almeno un attimo sul tuo messaggio.”
“La mia rivoluzione è batterci per ciò che crediamo. Per mantenere Palermo viva bisogna muoversi
La mia rivoluzione è pensare con la propria testa senza pregiudizi
La mia rivoluzione è rispettare l’ambiente e il nostro patrimonio artistico
La mia rivoluzione è avere più amore e coesione anche con gli stranieri
La mia rivoluzione è poter vivere una vita serena in questa città
La mia rivoluzione è risvegliare i Palermitani e aprirci gli occhi.”